E INOLTRE…

Massimo Berzolla

E INOLTRE…

Amo la natura, nella quale mi sento sinceramente “compenetrato”: i concetti legati allo Shen cinese, le cui relazioni con la fisica delle particelle trovo affascinanti, sono stati uno stimolo a consolidare l’idea di un’unità profonda dell’universo, dalla sua dimensione cosmica all’infinitesimo del nostro pianeta e della vita organica.
Non c’è dimensione naturale che trovo priva di fascino e la corsa mi ha dato l’occasione di “immergermi” nel caldo come nel freddo, nella nebbia come nel secco rigore invernale, nel vento di mare come in quello di terra.
Ma certo camminare/correre in montagna ha quel qualcosa in più così come alcuni luoghi frequentati: l’Appennino piacentino, la Val d’Aosta, Ponte di Legno, Bormio… .
Un’altra dimensione della montagna è lo sci. Ho cominciato a sei anni, grazie a mio padre che, oltre alla famiglia, portava in settimana bianca gli studenti dell’ITIS di Piacenza (in questo fu un pioniere): ho imparato a sciare quindi piuttosto bene e per buona parte della mia vita almeno una settimana in montagna d’inverno è stato qualcosa di irrinunciabile. Ma da tanti anni non vado più, per una serie svariata di motivi; sogno però spesso di farlo… qualcosa di irrisolto…

A proposito di unità, dopo un’adolescenza “leopardiana”, nella quale liceo, conservatorio e servizio liturgico (l’organo non è uno strumento comodo…) non lasciavano spazi alla cura di sé,  il mio corpo ha presentato il conto con due ernie discali diagnosticate all’età di 25 anni. Di lì è iniziato un lungo cammino di “riconciliazione” a partire dall’incontro con il metodo Feldenkrais (Mara Fusero), massaggi e osteopatia, la corsa, la pratica di Draghi e Deva (Alba Duka) e infine con Fiorella Giannì (Neuromuscolar Therapy) e i suoi esercizi, a cui ogni mattina dedico almeno venti minuti.

Ho letto un po’ di libri: come avviene per tutti, essi costituiscono una parte sostanziosa dell’ossatura culturale di ogni persona. Mi ha divertito raccogliere QUI l’elenco di quelli per me più significativi tra i tanti, per vari motivi non necessariamente letterari…

Amo il vino, del quale ho una superficiale ma entusiastica conoscenza, e la buona tavola: mia moglie Lucia è un’ottima cuoca e quando posso permettermi qualche buon ristorante l’ammirazione per chef e sommelier supera ogni senso di colpa. La predilezione per certi cibi “vietati” è stata ed è una delle motivazioni a correre per centinaia di chilometri ogni anno.