per flauto, clarinetto e pianoforte
Il brano si ispira alla tradizione del “divertissement”, che attraverso un’espressività comunicativa si presenta variegato negli atteggiamenti ora lirici, ora scherzosi, nei movimenti ora languidi, ora birllanti.
La scrittura tipicamente cameristica della versione in trio non preclude un utilizzo ballettistico del pezzo, concepito per una possibile realizzazione coreografica.
L’intreccio dei due strumenti solisti, che quasi “si studiano” tra loro (utilizzando anche intervalli microtonali nei trilli e nei bicordi), evolve in un andamento di valzer scandito dal pianoforte, via via più concitato fino al Presto finale.