per voce e chitarra
Testi
Da Le rime di Giovanni Della Casa (1503-1556) – Sonetto 54
O sonno, o de la queta, umida, ombrosa
notte placido figlio; o de’ mortali
egri conforto, oblio dolce de’ mali
sì gravi ond’è la vita aspra e noiosa;
soccorri al core comai che langue e posa
non have, e queste membra stanche e frali
solleva: a me ten vola o sonno, e l’ali
tue brune sovra me distendi e posa.
Ov’è ‘l silenzio che ‘l dì fugge e ‘l lume?
e i lievi sogni, che con non secure
vestigia di seguirti han per costume?
Lasso, che ‘nvan te chiamo, e queste oscure
e gelide ombre invan lusingo. O piume
d’asprezza colme! o notti acerbe e dure!
Da Chiostro dei nostri sospiri di Mariangela De Togni
Nella notte vieni
Così
s’è frantumata
l’onda piena del cuore
lasciando
rivoli di spuma
sulla spiaggia bruciata.
Tutto
ho perduto
su questa riva
lontana!
Perché vieni, o Dio,
soltanto nella notte
a raccogliere la povertà
del mio canto?
Da Intimi vangeli di Giulio Gianelli (1879-1914)
Silenziosa musica di luna
Silenziosa musica di luna
permeandomi l’anima d’incanto,
io lascio la città pel camposanto,
dove melanconia suoi fiori aduna.
E là mi giova rinverdir col canto
tutte le mie speranze ad una ad una,
o, meditando sulla mia fortuna,
con ansia ascoltar salire il pianto.
Melanconica sede! ma fiorita.
Colà si dorme in grembo della morte
che ci ristora per un’altra vita.
E quella dolce musica di luna
fa ch’io pensando alle persone morte,
m’aspetto, quasi, d’incontrarne alcuna.
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